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E’ con immenso piacere inaugurare questo nostro nuovo progetto virtuale con la mostra di Rui Chafes, artista portoghese conosciuto tra il 2003 e il 2006 durante i miei continui viaggi in Portogallo e presentato per la prima volta in Italia nel 2007, con la mostra da me curata alla Fondazione Volume! di Roma, dal titolo “Onde estou!”, con la quale presentavamo un lavoro site specific ispirato al luogo in cui la Fondazione ha la sua sede espositiva, confinante con lo storico carcere di Regina Coeli, nel cuore di Trastevere.

In quell’occasione Rui installò un labirinto di ferro nero con fenditure posizionate ad altezza uomo in cui lo spettatore, invitato a percorrerlo in tutta la sua lunghezza era accompagnato nel viaggio più intimo dell’artista, tra il silenzio e la sospensione di un cammino segreto e profondo. Trascorsi nove anni da quel nostro primo appuntamento professionale, durante i quali abbiamo continuato a lavorare per degli ambiziosi progetti pubblici che vi segnaleremo al momento della loro ufficializzazione, la galleria virtuale di Studio Arte 15 è lieta di presentare una serie di sculture, che dal 2001 al 2013 ripercorrono una parte della sua produzione artistica, in collaborazione con la galleria Filomena Soares di Lisbona.

Sculture realizzate in ferro e sigillate con vernice nera s’impongono con la semplicità delle loro forme come presenze attive, dotate di una spiritualità munita da una forza superiore. L’essere umano è solito ad assistere a dei fenomeni indescrivibili e per questo incomprensibili, che possono essere interpretati come un'energia sovrastante: le opere di Rui Chafes, modellandosi con lo spazio che le circonda, interagiscono con esso mostrandosi come affascinanti apparizioni, trasmettendo l’essenza di un segreto. La natura, quale principale fonte d’ispirazione viene da lui interpretata attraverso forme austere, geometriche, organiche e a volte esili, penetrando nel luogo in cui le accoglie e fondendosi a esso in un continuo rimando poetico sospeso tra la vita e la morte, tra l’angoscia e la voglia di vivere. Questa visione romantica della natura, con la quale trascende oltre le barriere dell’infinito e lo conduce oltre lo spazio, il tempo, il dolore, la transitorietà dell’esistenza umana è interpretata da bellissime sculture, che vivono attraverso una forte spiritualità e l’intima relazione che s’instaura con lo spettatore, portatore a sua volta di energia e poeticità.

Lontano da rappresentare figure umane, ma con rimandi alla struttura del corpo, le sculture di Rui Chafes raccontano un viaggio nella cripticità della natura, che esalta e interpreta attraverso forme austere geometriche - “Licões de trevas IX”, “Tudo é demasiado tarde” - o più sinuose - “Carne invisìvel”, “Carne misteriosa”: opere dalle forme semplici ma dinamiche in totale armonia con lo spazio che le circonda in grado di stimolare interrogativi, suscitare tensioni.

L’esaltazione della poeticità dei suoi lavori si ritrova nei loro titoli, come quelli presentati in questa mostra: Escurecer e Arrefecer - Diventare buio e diventare freddo; Perfume (Vertigionoso e Obscuro) – Profumo (Vertiginoso e Oscuro) I e II; Licões de trevas IX – Lezioni al buio IX; Carne invisìvel – Carne invisibile; Carne misteriosa – Carne misteriosa; Tudo é demasiado tarde – Tutto è troppo tardi; che non spiegano mai la scultura, ma si uniscono a essa orientando la nostra mente verso meditazioni altre da quelle effimere e percepibili.

Altro aspetto fondamentale del lavoro di Rui Chafes è il disegno come la scrittura. Tutti i suoi lavori sono concepiti con le parole, raccolte in taccuini e a volte conservate in piccole scatole di ferro, sigillate e gelosamente conservate – in alcuni occasioni esposte – che racchiudono riflessioni, progetti, emozioni, sensazioni… Come quelle vissute dall’artista la prima volta che è venuto a Roma, città nella quale lui stesso ha dichiarato più volte di aver ritrovato la sua epifania, che continua a scoprire ogni volta che ritorna (alternando il soggiorno anche in altre città italiane) e che con ogni probabilità lo ha ispirato a realizzare un’opera monumentale in omaggio a Pier Paolo Pasolini - autore di riferimento per la sua poetica insieme a Novalis, Bergman, Rilke e tanti altri - che sarà installata a breve in una città della nostra Penisola, con l’organizzazione di Studio Arte 15. L’opera vuole rappresentare simbolicamente, nello stesso tempo, la morte di Pasolini e la sua vita, la sua disperata vitalità, la forza eterna della sua coraggiosa poesia: un percorso tra l’inizio e la fine, l’energia di una vita estrema nel suo amore estremo per la vita.

Come estremo è l’amore di Rui Chafes per l’Arte.

Simona Cresci

 

 

  • 01-Parfume (Vertiginoso e Obscuro) II - Ferro 60x61x82 cm
  • 02-Carne misteriosa - Ferro 188x70x40 cm
  • 03-Tudo e demasiado tarde - Ferro 200x60x60 cm
  • 04-Escurecer e Arrefecer Ferro 200x90x30 cm
  • 05-Parfume (Vertiginoso e Obscuro) VI Ferro 43x45x57 cm
  • 06-Licoes de traves IX - Ferro 30x37x200 cm
  • 07-Carne Invisivel - Ferro 188x70x40 cm

 

BIOGRAFIA DELL'ARTISTA

Nato nel 1966 a Lisbona – Portogallo, dove vive e lavora. Nel1989 si è laureato in Scultura presso la Facoltà Belle Arti dell’Università di Lisbona. Dal 1990 al 1992 ha studiato con Gerhard Merz nella Kunstakademie Dusseldorf, in Germania. 

Durante i suoi studi ha tradotto dal tedesco al portoghese i Frammenti di Novalis Espone regolarmente dagli anni Ottanta, consolidando la sua carriera con diverse mostre in Portogallo e all’estero. Rappresentante portoghese nella Biennale di Venezia (1995 insieme a José Pedro Croft e Pedro Cabrita Reis e alla Biennale di San Paolo (2004 con un progetto insieme a Vera Mantero).  

Tra le esposizioni personali istituzionali più importanti in Portogallo si segnala il Museo Serralves, il Centro di Arte Moderna - Fundação Calouste Gulbenkian e il Museo Colecção Berardo. 

All’estero si segnalano importanti esposizioni istituzionali come: 

S.M.A.K. (Gent, Belgio); Folkwang Museum (Essen, Germania); Nikolaj Copenhagen Contemporary Art Center; Fondazione Volume! (Roma, Itália); Fondazione Eva Klabin (Rio de Janeiro, Brasile), e Hara Museum, con Pedro Costa (Tokio, Giappone). Le sue opere sono presenti in numerosi collezioni pubbliche come: S.M.A.K. (Gent, Belgio); Folkwang Museum Essen (Germania); Museum voor Moderne Kunst (Olanda); Esbjerg Kunstmuseum (Danimarca); Museum Würth (Germania); Fundação Calouste Gulbenkian (Lisbona); Museu de Serralves (Porto); Museu do Chiado (Lisbona); Ellipse Foundation (Portugallo); Fundação Luso-Americana para o Desenvolvimento (Portugallo); Caixa Geral de Depósitos (Lisbona), Centro Gallego de Arte Contemporaneo (Santiago de Compostela, Spagna) e Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (Madrid, Spagna). 

Molte sue sculture sono esposte pubblicamente in spazi pubblici in Portogallo e nel resto del mondo. Nel 2004 ha ricevuto il Prémio di Scultura Robert-Jacobsen da Würth Foundation, Germania. 

Nel 2015 ha ricevuto il prestigioso Premio Pessoa, a Lisbona.  

Parte della sua attività è dedicata alla scrittura, alle traduzioni e alle edizioni di monografie che accompagnano il suo lavoro di scultore.